IL MERCATO DEI FUMEITI APPASSIONATI Di Roberto Dal Prà Citazioni volontarie ed involontarie, ingenuità espressive e spunti creativi di grande interesse, tentativi spesso riusciti di costruire in solo due tavole una storia di senso compiuto che sappia catturarci ma soprattutto un grande amore per il fumetto, una grande passione e voglia di utilizzarlo, manometterlo, per dire e per esserci, per sperimentare e sperimentarsi. E' ciò che emerge chiaramente dalle tavole di trenta dei migliori tra gli oltre cento partecipanti, riprodotte nel presente catalogo e accomunate tutte, al di là dei diversi stili e del diverso grado di maturità espressiva, da una "necessità creativa" che - troppo spesso ignorata da un'editoria che sembra aver rinunciato del tutto alla sperimentazione - esplode in tutte le occasioni in cui gliene è data la possibilità. In questo senso l'Assessorato alla Cultura di Albano, nel patrocinare con l' avvocato Raffaele Di Stefano questo Terzo Concorso Nazionale di Fumetto, non solo ha riconfermato la preziosa attenzione che ormai da tempo dedica al mondo del fumetto ma è testimone diretto, in prima persona di come l'Istituzione Comune possa fungere da stimolo se non da vero e proprio "servizio" nei confronti dell'iniziativa privata, offrendo all'attenzione di quest'ultima sul territorio che le è proprio, ovvero quello del mercato, i suoi possibili professionisti del futuro. In altre parole, se fino a qualche anno fa era la stessa editoria a "costruirsi in casa" per così dire i propri autori (attraverso una certa organizzazione delle redazioni, la sponsorizzazione diretta di alcune fanzines, la realizzazione di veri e propri allegati alla rivista in cui gli esordienti potevano pubblicare le loro prime storie brevi) oggi che questa organizzazione è venuta meno (per la crisi oggettiva che ha colpito il settore inducendo gli editori a risparmiare su tutto e, con una certa miopia, anche sulla sperimentazione), è opportuno e significativo che a farsene carico siano istituzioni locali in grado di promuovere le necessarie e indispensabili sinergie. La Giuria, anche quest'anno composta tutta da operatori ed autori del settore che pubblicano da anni sui maggiori magazine nazionali ed internazionali, non ha avuto difficoltà a cogliere all'unanimità tra gli elaborati presentati quelli che "qui ed ora" hanno dimostrato il raggiungimento di un livello espressivo consapevole e maturo che è riuscito a comunicare la propria idea originale, la propria storia, evocandone anche, nel migliore dei casi i riferimenti culturali e grafici sui quali si è formata. La premiazione ha tenuto presente pure lo sforzo di alcuni autori di farsi carico dei problemi tecnici (gabbia, formato, colore, leggibilità del testo, ecc.) che presiedono la confezione di una storia in modo professionale rendendola pronta alla pubblicazione. "Qui ed ora" si è scritto e virgolettato. Proprio per mettere in evidenza come il giudizio espresso sulle storie del presente albo sia valido solo per l'immediato presente, senza pretesa alcuna (ci mancherebbe altro) di valere anche per il futuro. Il processo creativo infatti, in quanto processo, non è mai statico, va avanti (e qualche volta indietro). E nei ricordi e nei racconti di tanti autori ormai affermati l'immancabile rifiuto dei primi elaborati: le indimenticabili stroncature degli esordi. Stroncature e rifiuti spesso pronunciati da grandi autori (citando a memoria vengono in mente Giovannini, Di Gennaro, D'Antonio, Cicogna, Nizzi, ecc. ecc.) ai quali le case editrici chiedevano una collaborazione - consulenza anche per seguire le proposte di tanti giovani appassionati che volevano cimentarsi con il disegno, con la sceneggiatura. Stroncature e rifiuti accompagnati sempre da preziosi consigli e suggerimenti. L'esordiente tornava a casa e ridisegnava, riscriveva, correggeva, copiava, modificava, cancellava. Per poi riproporre dopo un mese, dopo sei, dopo un anno e poi magari, vissuta una seconda bocciatura, riproporre ancora nella consapevolezza assoluta che i sacrifici che sì stavano compiendo, le nottate sulle tavole e sui soggetti, sulle matite e sugli inchiostri, sui colpi di scena e sulla caratterizzazione dei personaggi, fossero determinati esclusivamente dalla necessità di migliorare un segno ancora troppo ingenuo, un'impostazione della tavola ancora confusa, un soggetto ancora troppo debole, una sceneggiatura ancora senz'anima. Il processo creativo andava dunque avanti sostenuto dalla necessaria pazienza e umiltà che, insieme alla passione, sono e continueranno ad essere le condizioni indispensabili per potersi tare strada in questa come in altre professioni creative. Con la speranza dunque che iniziative come questa - organizzata ogni anno con entusiasmo, passione e professionalità dall'Associazione Nuvoloso, con il sostegno della Pan Distribuzione e della Scuola Internazionale di Comics - possano sempre meglio rispondere alle esigenze di un'offerta creativa e specialmente di quella che si affaccia per la prima volta su un mercato che oggi offre incoraggianti segnali di ripresa, andiamo a sfogliare le pagine che seguono, certi che tra i nomi che vi compaiono sono presenti gli autori del futuro.