DOMENICA 17 OTTOBRE ore 11,00 PREMIAZIONE DEI
VINCITORI di tutte le sezioni
Presso il Museo della Seconda Legione Partica, Albano L. RM
i lavori selezionati saranno esposti dal 29 ottobre al 1 novembre
a LUCCA COMICS
La Giuria:
Alex Bertani, Dino Caterini, Fabio Civitelli,
Francesco Coniglio, Eleonora del Vecchio, Mario Rossi, Laura
Scarpa, Mauro Uzzeo.
Il catalogo della mostra di
questa edizione è disponibile presso tutte le fumetterie
o ordinabile presso di noi info@nuvoloso.it
Partendo dalla frase che veniva esclamata dal
paffuto Patsy nel finale di tutti gli episodi del Nick Carter
creato dal mitico duo Bonvi/De Maria e assorto a mito grazie
alla popolare trasmissione a fumetti animati SuperGulp,
i partecipanti hanno riflettuto, giocato, scritto, disegnato
tutto ciò che veniva ispirato loro dal concetto de lultimo
chiuda la porta.
Tema che, più di ogni altro, dalla primissima edizione
di questo concorso, ha saputo stimolare riflessioni che andassero
al di là della semplice citazione del buffo investigatore,
ma in grado di esplorare territori che da tempo latitano a venir
battuti dalleditoria cosiddetta popolare italiana.
Sfogliando queste pagine ho avuto il gusto della sorpresa,
autore dopo autore, incapace di prevedere le loro mosse e stupendomi
ogni volta non tanto della divertente originalità delle
idee quanto piuttosto del loro essere vere, sentite, pulite.
Non cè strizzata docchio al lettore occasionale
in questi racconti, non ci sono calcoli di marketing, né
personaggi da utilizzare in seriali monotematici e infiniti.
Ci sono persone.
Alle prese con le loro porte.
Cè chi apre quelle che lo portano su pianeti lontani
dove malinconici principi incontrano messaggeri partiti allalba
dei tempi e non ancora arrivati, cè chi spalanca
le porte minimali del proprio quotidiano trasformandole nelle
pagine di un diario, qualcun altro invece le pialla direttamente
sperando di restituirci un po di quel colore che spesso
scordiamo.
Cè lomaggio riverente al personaggio musa
di questo concorso e ad altri, fumettistici, letterari e cinematografici
che siano, dimostrando quanto queste forme despressione
siano comunque tutte figlie della stessa madre che è
la voglia e il gusto di narrare.
Vi sembrerà di immergervi in una lettura daltri
tempi
riconducibile forse a uno dei più grandi periodi
della storia del fumetto italiano, quando a cavallo fra gli
anni settanta e gli ottanta nelle edicole si poteva trovare
una varietà, qualitativa e quantitativa, di proposte
mai più eguagliata.
Oltre ai sempreverdi Bonelli, supereroi, e Disney, cera
una tipologia di pubblicazione che è stata la fucina
di idee che meglio ha rappresentato (sulla carta stampata) le
ansie, i bisogni, le gioie, le voglie, di un manipolo di artisti
che incarnavano la vena più punk che del
fumetto si fosse mai vista in Italia.
Questo tipo di pubblicazione era la rivista.
Che si chiamasse Linus o Cannibale o Corto Maltese o Eureka
o Frigidaire poco importa al pubblico che ci si avvicina oggi
(reperendole magari in qualche mercatino o in fumetterie che
trattano lusato), lontano anni luce dal contesto politico/emotivo
dellepoca di cui erano in larga parte intrise.
Il fascino che tuttora conservano e che fortunatamente non dimostra
di avere date di scadenza è quello dato dalla sorpresa
di trovare ogni mese storie che fossero veicolo di espressione
dellautore, canzoni urlate a squarciagola o sussurrate
con pizzichi di chitarra in qualche locale di periferia. Cera
la libertà di Pratt, lirriverenza di Scozzari,
la cinica ed esilarante comicità di Bonvì, lausterità
inarrivabile di Toppi e Battaglia, lavanguardia di Tamburini
e Liberatore, la tenera poesia autolesionista di Andrea Pazienza,
il gioco provocatorio di Mattioli e di tanti altri che qui non
cito solo per esigenze di spazio.
Di seguito troverete gli stessi ingredienti, in chiave embrionale
sia chiaro, che motivarono quel manipolo di autori che resero
grande lItalia fumettistica e di cui ancora oggi si sente
la mancanza.
Cè bisogno quindi di iniziative come questa per
dare visibilità e credibilità a ragazzi e ragazze
che sentono il bisogno di raccontarsi tramite i loro segni e
i loro pensieri, e il mio augurio per loro è quello di
credere nelle capacità autoriali che li contraddistinguono
ricordandogli che non è un caso se ogni storia che pubblicheranno
avrà stampato in calce il loro nome.
Loro stessi sono le loro storie e i loro disegni.
Un pensiero di chiusura và ai due autori, citati in
apertura, che hanno ispirato questo concorso.
Grazie Guido, grazie Franco e perdonateci se alla fine abbiamo
riaperto ancora una volta la porta chiusa da Patsy.
Ci piace pensare che questo fantomatico ultimo non
arriverà mai a chiuderla.
Ci sono così tante storie ancora da raccontare.
Mauro Uzzeo
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