a cura di Alba Giulia | |
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Rughe Casa editrice Tunué, storia e disegni di Paco Roca, costo Euro 12,50. Di malattie come l’Alzheimer è sempre difficile parlare; sembra che vada nascosta e che una realtà del genere possa rivelare solo degrado e sofferenza sia per chi la vive, sia per le persone che ne vengono a contatto. Poi quando si parla di casa di cura ecco che ci si immagina davvero di trovarsi di fronte al capolinea. Sedetevi comodi invece, il viaggio verso Istanbul può essere lungo. Non c’è nessuna fretta. “È occupato questo posto?” Il signor Emilio è malato, la sua famiglia non sopporta più il peso di prendersene cura e decide che è il momento di portarlo in una casa per anziani. “È umiliante che tutti ti trattino come un bambino, vero?” Il suo nuovo compagno di stanza è Michele, un vecchietto molto lucido... e neanche troppo vecchietto. Non ha una famiglia, visto che si è sempre rifiutato di costruirsene una, e ha una disdicevole propensione per la “raccolta fondi”; un’attività molto redditizia se ti trovi di fronte persone che dopo pochi passi già non ricordano più perché si erano alzate dal divanetto davanti al televisore. “Lì sopra vanno a finire quelli che non possono badare a se stessi... Quelli che hanno perso la ragione: demenza senile, schizofrenia, Alzheimer… meglio morire che finire lì sopra.” Ma oltre che della malattia questa storia ci parla dell’affetto e dei sentimenti e della loro importanza a qualunque età, anche se si è passati una vita a ignorarli. C’è sempre tempo per imparare ad amare, anche nella malattia. “Io non voglio finire lì, Michele. Farò tutto il possibile per non finire lì. Mai
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