a cura di Alba Giulia

Viaggio etrusco

Quando l’archeologia incontra il fumetto.

È in corso presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma dal 30 giugno al 25 settembre “Etruscomix, l’etruria in fumetto”.

Pronti ad essere accolti nella storia e nel mistero racchiusi nei reperti di una delle più straordinarie civiltà del passato?

Di altissimo valore archeologico i pezzi conservati nel Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, come il famoso sarcofago degli sposi, da sempre incantano molti turisti che si recano a visitare questo e gli altri siti nel quale si custodiscono le più alte testimonianze della cultura etrusca; a movimentare questa già alta facoltà comunicativa però ecco che arriva la più giovane tra le arti, il fumetto.

Sei giovani artisti sono stati coinvolti in questo progetto innovativo; dopo essere stati portati a conoscere i resti della civiltà etrusca è stata data loro la possibilità di trasporre la propria visione di questo passato in sei differenti racconti a fumetti.

Opere nate, dunque, da diverse sensibilità, ma col comune obbiettivo di trasmettere al visitatore che segue il percorso all’interno del museo questa ormai lontana realtà la cui voce ancora risuona nei siti archeologici che hanno ispirato i lavori; il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, la Necropoli e il Museo di Cerveteri e la Necropoli ed il Museo di Tarquinia.

Seguendo il percorso interno del museo si potrà dunque godere della lettura delle tavole originali con chiare note esplicative e dati biografici dei diversi artisti, tutti giovani talenti.

Il costo del biglietto, 4 euro, è davvero irrisorio; al di sotto dei 18 anni e oltre i 65 l’entrata è gratuita.

I sei artisti del fumetto che hanno realizzato queste opere sono: Francesco Cattani, Marino Neri, Paolo Parisi, Michele Petrucci, Alessandro Rack, Claudio Stassi; il manifesto dell’evento è stato realizzato dal maestro Milo Manara.

“[…] un’iniziativa innovativa che mira, attraverso il linguaggio immediato del fumetto, ad avvicinare il pubblico di giovani, e non solo, al patrimonio storico archeologico, utilizzando tale forma espressiva come chiave di lettura dell’antico.”
Anna Maria Moretti,
Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale