a cura di Alba Giulia

New York

Di Will Eisner, Einaudi

Chi conosce Eisner, conoscerà sicuramente la sua opera maggiore, “The Spirit”; ma c'è tutto un mondo di storie che il suo genio è stato in grado di evocare, forse meno conosciute.

Storie incredibili, storie capaci di attraversare gli anni ed arrivare fino a noi con la stessa forza, la stessa magia nelle parole, dei più bei classici della letteratura. In questo notevole volume sono raccolte quattro celebri graphic novel, scritte tra il 1981 e il 1992, tutte ambientate in questa metropoli che lui ben conosceva; New York, Il Palazzo, City People Notebook, Gente Invisibile.

Quella di Eisner è una profonda riflessione sulla condizione umana, con le sue difficoltà e suoi drammi; capace di svelare l'umanità nascosta tra le crepe di un marciapiede, coperta dal rumore dei motori e dai rifiuti; dietro ogni lampione, dietro ogni idrante, ogni pattumiera. Le città, le grandi città, quelle piene di persone, di palazzi altissimi, infinite strade, metropolitane, marciapiedi, semafori... muri.

Dove mai esiste una città senza muri che accolgano la sua anima o attutiscano le sue urla facendo da coreografia alla danza della vita?

Se i muri sono fatti per proteggere ed escludere non significa anche che trattengono e imprigionano?

Dobbiamo dunque amarli o odiarli?

...dopotutto, i muri non sono creati dalla natura.

Dall'introduzione di Eisner a “New York. La Grande Città”: « Ho qui intrapreso una serie di vignette costruite attorno a nove elementi che, nel loro insieme, sono il mio ritratto di una grande città… di qualsiasi città.»

Questo perché, se anche le forme cambiano, la vita che si muove lungo le strade, quell'infinito scorrere di uomini attraverso il tempo, rimane uguale e poco importa leggendo queste pagine se parlano di una città a noi sconosciuta. Sono storie che ci mostrano l'umanità che sta dietro ogni cosa, parlano in una lingua che conosciamo fin da quando veniamo al mondo. Parlano la nostra lingua, raccontano la nostra storia. Sono i rumori della vita quelli che ascoltiamo attraverso queste pagine, sinfonie ignorate il più delle volte, di cui noi siamo le note e la città è l'infinito spartito. Così, mentre ognuno si occupa del suo assolo, c'è chi ascolta nel silenzio e traccia su un foglio una nuova sinfonia, fatta di disegni e parole.

Una lunga e matura riflessione sulla vita in città, su quali siano le sue regole, le sue basi e i suoi ritmi, scavando fin nelle più piccole bassezze, uguali sia nei grigi casermoni inzeppati di gente, sia negli splendidi attici simili a gabbie dorate. Sono tutte storie terribilmente umane di forzature e compromessi. Se fossimo capaci di ascoltare e di vedere, la città ci si mostrerebbe così come Eisner ce la dipinge.

A volte non ci sono altre ragioni se non sederci ad ascoltare per stare meglio, per capire di più.